25mo di p. Celso Copetti


  • 11 February 2022

«Prima che fosti formato nel grembo materno, ti ho conosciuto; prima della tua nascita ti ho consacrato e ti ho costituito profeta delle genti» (Ger 1,5).
La provincia brasiliana della Congregazione di San Giuseppe (Giuseppini del Murialdo) ha festeggiato il 25° anniversario dell'ordinazione sacerdotale del religioso padre Celso Copetti. In questa giornata, le comunità che compongono la Parrocchia Cristo Bom Pastor di Londrina (PR) si sono riunite per ringraziare i 25 anni di sacerdozio del parroco, padre Celso, che ha avuto il suo ministero segnato dalla profezia. La celebrazione eucaristica presieduta dallo stesso festeggiato concelebrata dai confratelli P. Carlos Wessler, P. Esvildo Peluchi, P. Vilmar Roecker, il Viceprovinciale, P. Lídio Roman e l'Ispettore, P. Marcelino Modelski, ha segnato l'apice dei festeggiamenti, riunendo i presenti presso la palestra Epesmel, nel rispetto dei protocolli e delle cure dovute al Covid-19.
La celebrazione è stata molto vivace e partecipata, con la presenza dei teologi, dei responsabili, degli amici e del popolo di Dio della Congregazione.
Durante la settimana si è svolto un Triduo Vocazionale in preparazione alla grande festa liturgica. Ci sono stati momenti di grande spiritualità con partecipazione e unità tra le comunità.
Proprio all'inizio della Celebrazione del 25° anniversario del Sacerdozio, domenica, l'assemblea ha accolto l'immagine della Madonna in trono, alla quale don Celso ha una profonda devozione, al suono delle Litanie dei Poveri, chiedendo alla Madre una cura speciale per i più bisognosi, i poveri. Successivamente le comunità hanno donato al parroco una bella casula d'oro, prontamente benedetta dal Provinciale della Congregazione, P. Marcelino, e dalla famiglia Pires. Durante la benedizione dei paramenti, P. Marcelino ha evidenziato la simbologia del paramento che il festeggiato ha ricevuto: “P. Celso riceve la casula, che significa una piccola casa. Il Pastore accoglie la vita del gregge, la vita del popolo. Quando il sacerdote la usa, ha questo significato: do la mia vita, mi prendo cura nella mia vita e nella mia casa di coloro che Dio mi ha affidato”. In seguito, tutti tendevano le mani per benedire la casula con questa preghiera: “Per intercessione di san Giuseppe, san Leonardo Murialdo e della Beata Vergine Maria, Dio benedica questa casula, segno del rifugio e della protezione del Pastore con le sue pecorelle , al servizio della vita come il maestro Gesù: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!"
Durante l'omelia, padre Celso ha parlato della chiamata di Dio attraverso il battesimo: "In questo giorno in cui celebriamo il battesimo e ricordiamo i miei 25 anni di sacerdozio, siamo chiamati ad assumere la nostra missione mentre siamo battezzati e battezzati unti dallo Spirito Santo".
Al termine della celebrazione, i bambini e gli adolescenti - vestiti da angeli - hanno portato l’immagine della Madonna per, ancora una volta, consacrare la propria vita alla cura della Madre di Dio affinché essa continui a incoraggiare, benedire e proteggili. .
Nel ringraziamento finale, padre Celso ha evidenziato l'importanza della comunità nella sua vocazione, dall'infanzia, con i genitori, fino ad oggi, come parroco della Parrocchia Cristo Bom Pastor di Londrina; ha anche ringraziato i padri Lidio e Marcelino che, 25 anni fa, erano presenti alla sua ordinazione e padre Valdir Susin, che lo ha invitato in seminario e gli altri confratelli presenti; ha ringraziato i suoi genitori, che sono stati i suoi primi catechisti nell'iniziazione alla vita cristiana, e tutti coloro che hanno partecipato alla sua formazione e al suo cammino fino a questo punto.
Inoltre, nel suo ringraziamento, P. Celso ha evidenziato: “Quando la comunità lavora insieme, è molto forte, ma c'è ancora più unità e invito voi che siete qui: mettetevi la maglietta. Non basta dire 'Io sono cattolico', non basta dire 'Conosco il Vangelo'. Mettiti la camicia di Cristo e camminiamo insieme. Papa Francesco ci chiede comunione, partecipazione e missione. In questi 25 anni di vita sacerdotale, la mia gioia è averti qui; gioia di ricevere un messaggio dalla famiglia, dagli amici, da coloro che erano insieme. Difficoltà che tutti abbiamo e abbiamo ancora. Ero quasi morto, un medico un giorno mi ha detto: 'non ce la fai più' e io ho detto: 'sì lo faccio, perché mi fido della Madonna'. […] Confida nella Madonna, in san Giuseppe, in san Leonardo Murialdo e in Gesù Cristo. Tutti si sentono grati. Dio ti benedica e rimani forte e forte. “Ho combattuto la buona battaglia e ho mantenuto la fede.

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     Carissimi confratelli  e tutti voi della Famiglia del Murialdo  Abbiamo ricevuto con sorpresa e tristezza la notizia della morte di Papa Francesco. La sua persona, le sue parole, i suoi gesti ci erano compagni di vita e lo sono stati fino alla fine. Proprio ieri, il giorno di Pasqua, lo abbiamo visto ancora condividere con tutti la gioia della Risurrezione e augurare la Pace al mondo intero.  È stato per noi il Papa del centocinquantesimo di fondazione della Congregazione. Ricordiamo alcune delle sue parole di stimolo per essere fedeli al carisma del fondatore: “Vi auguro di approfondire, alla scuola del Fondatore, l’arte di cogliere le esigenze dei tempi e di provvedervi con la creatività dello Spirito Santo. Vi raccomando in particolare i più giovani, i quali, oggi più che mai, hanno bisogno di testimoni credibili. Nel vostro ministero lasciatevi guidare dall’esempio mite e concreto di san Giuseppe” (2 marzo 2022).  Credo che molti confratelli e laici ricordino il suo sorriso, le sue parole e il saluto personale nella chiusura dell’anno giubilare durante l’incontro con la Famiglia del Murialdo, avvenuto nella Sala Clementina in Vaticano, il 17 marzo 2023. Parlandoci del Murialdo ci ha detto: “Dio mi ama. Che gioia! […] Non si dimentica mai di me, mi segue e mi guida sempre!”. Lasciarsi amare da Dio: questo è stato il segreto della sua vita e del suo apostolato. Non solo amare, no, lasciarsi amare. Quella passività della vita consacrata, che cresce nel silenzio, nella preghiera, nella carità e nel servizio. E l’invito vale anche per noi: lasciamoci amare da Dio per essere testimoni credibili del suo amore; lasciamo che sia sempre più il suo amore a guidare i nostri affetti, pensieri e azioni”. E ha continuato: “il Murialdo ha saputo poi cogliere il valore del laicato nella vita e nell’apostolato del Popolo di Dio. Vi invito a coltivare la sua stessa passione e il suo stesso coraggio: insieme, laici, religiosi e religiose, su strade condivise, di discernimento e di lavoro, per essere artigiani di giustizia e di comunione”.  Grazie, Papa Francesco, per essere stato così vicino alla gente e in particolare ai poveri. Esortiamo tutti ad una preghiera di riconoscenza per il suo servizio alla Chiesa e a tutto il mondo.  Invito tutte le comunità a celebrare una Santa Messa in suffragio di Papa Francesco, affidandolo alle mani di Dio. “Siamo nelle mani di Dio, siamo in buone mani”.  Un cordiale saluto.  P. Nadir Poletto, csj  Padre Generale 


22 April 2025

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