P. Giuseppe Garbin
09 Maggio 1944 / 18 Aprile 2020
Ancora immersi e frastornati nel lutto di confratelli e familiari che improvvissamente scompaiono dalla nostra vista e dai nostri affetti, e purtroppo dobbiamo aggiungere anche il vuoto che ci lascia scomparsa di p. Giuseppe Garbin, all'età di 76 anni. La notizia della sua morte è appena giunta il giorno 18 aprile 2020 tramite la nipote dottoressa che lo ha seguito da vicino in tutto l'evolversi della malattia. La sua via crucis è iniziata il 20 marzo e le ultime telefonate erano tutte concentrate sulle sue paure e i timori di non farcela. Era spaventato dalle notizie che sentiva sul decorso del contagio e soprattutto dalla solitudine in cui finivano i malati. Unico diversivo era dare notizie del confratello, p. Giuseppe Menzato, che aveva accompagnato in ospedale a Conegliano e che appariva in un primo tempo in condizioni più gravi. Poi il silenzio, nessuna risposta al suo numero di cellulare. Per accertamenti più approfonditi viene trasferito all'ospedale covid-19 di Oderzo ed infine ancora all'ospedale di Jesolo. Nei vari passaggi, la speranza del recupero viene meno e l'aggravarsi di difficoltà respiratorie e renali lo ha portato direttamente alla fine. La speranza che tutti avevamo alimentato con la preghiera e la fiducia di vederlo restituito in salute a tutti noi, è andata delusa. Possiamo solo confidare che Dio potrà nella sua tenerezza e nella sua misericordia, abbracciarlo per tutti noi.
P. GIUSEPPE GARBIN nasce a Bosco di Nanto (Vicenza) il 9 maggio 1944. In terra vicentina incontra l'esperienza giuseppina a Montecchio Maggiore ed inizia il suo cammino vocazionale nel 1962. Svolge il noviziato a Vigone (Torino) nel 1962-63, gli studi superiori a Ponte di Piave dal 1964 al 1966, e si avvia alle prime esperienze di tirocinio con i ragazzi a Mirano (Venezia) nel 1966 e poi a Enego (Vicenza) dal 1967 al 1969. Quindi intraprende gli studi teologici nell'Istituto San Pietro di Viterbo per essere ordinato sacerdote nella cattedrale di Viterbo il 16 marzo 1974, insieme con altri 11 compagni.
Investe tutte le energie del suo essere giovane sacerdote, immergendosi tra i ragazzi come insegnante e animatore, dal 1974 al 1979 a Thiene, dal 1979 al 1982 a Montecchio Maggiore, dal 1982 al 1987 a Thiene. Qui, nel 1984, durante il pieno esercizio del suo impegno educativo e pastorale, viene nominato direttore della comunità e dell'opera. Nel 1987 passa a Montecchio Maggiore come preside della scuola media e diventa direttore dal 1996 al 2005. Viene trasferito quindi a Mirano come direttore seguendo con dedizione le varie attività, in particolare la formazione professionale e i ragazzi delle attività assistenziali. Nel 2010 pur con qualche perplessità viene trasferito a Padova come parroco della Parrocchia San Pio X e sempre lì assume l'incarico di direttore dal 2013 al 2017.
Le sue energie si appannano nello svolgimento dei suoi incarichi e nel 2017-2018 si concede un anno sabbatico, un periodo di riposo e di recupero anche sul piano psicologico. Consapevole di essere più debole e debilitato per assumere compiti e incarichi, accetta di trasferirsi prima a Venezia come viceparroco nella parrocchia Madonna dell'Orto (nel 2918) e poi a Conegliano nella parrocchia SS. Martino e Rosa (nel 2019). Nella sua ultima presenza ha concluso la sua vita nella disponibilità a servire sempre i suoi confratelli e la gente della parrocchia, incontrando il contagio di coronavirus che ha travolto diversi casi della comunità cittadina.
P. Giuseppe Garbin era fondamentalmente un uomo mite. I suoi tratti di umanità erano caratterizzati da capacità di ascolto, di accoglienza, di benevolenza. Reagiva alle persone prepotenti e presuntuose, chiudendosi e sdrammatizzando. Le persone che lo hanno incontrato ricordano sempre il suo sorriso e la sua generosità: si sentivano positivamente incoraggiate ad affrontare i propri problemi. Tanti segni di attenzione e di carità verso i più umili, i più bisognosi, i più poveri erano a volte oltre la giusta misura: pagava l'eccesso di generosità con l'incomprensione di chi avrebbe voluto aiutarlo diversamente.
Con evidenza, ha sempre cercato di interpretare lo stile del giuseppino operoso nella carità, senza limiti e senza calcoli, ed il Signore misericordioso, fedele alla sua promessa evangelica, lo ricompenserà con una misura sovrabbondante di pienezza di vita.
Lo affidiamo alla preghiera di tutti noi, chiedendo consolazione e forza per i confratelli della comunità di Conegliano, per i suoi familiari (sorelle e nipoti) e per quanti avendolo conosciuto e apprezzato, sentiranno la sua mancanza.
p. Giuseppe Rainone
Sup. Provincia Italiana