Anniversario dell’ordinazione sacerdotale del Murialdo


  • 14 September 2020

 

Il 20 settembre è il giorno dell’ordinazione sacerdotale del Murialdo, che avvenne nel 1851. Ai suoi tempi però si ricordava di più l’anniversario della prima messa. Nel Testamento spirituale egli scrive:

«Il giorno 21 settembre 1851, festa di san Matteo, ebbi la gloria e la gioia di celebrare la prima messa nella chiesa di san Dalmazzo. Come ero felice! Da allora ebbi sempre una certa devozione per san Matteo. Mi piaceva pensare che anche lui era stato peccatore e che era stato convertito dallo stesso Gesù Cristo, il quale si degnò di chiamare anche me all’apostolato».

In un altro luogo, ancora ricordando la sua prima messa, si appuntava:

«In quel giorno felice, mio Dio, tu mi hai dato la grazia di un abbandono assoluto a te. Ero staccato dai piaceri del mondo, ero tutto tuo!».

Era questo lo stato d’animo del Murialdo in quei momenti e poi nel corso di tutta la sua vita, quando pensava alla sua vocazione sacerdotale: la gioia profonda, la consapevolezza commossa di essere un peccatore convertito, la pace di una scelta di vita convinta e definitiva, insieme alla coscienza stupita ed esaltante della grandezza del sacerdozio.

 

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ALLA CASA DEL PADRE

     Carissimi confratelli  e tutti voi della Famiglia del Murialdo  Abbiamo ricevuto con sorpresa e tristezza la notizia della morte di Papa Francesco. La sua persona, le sue parole, i suoi gesti ci erano compagni di vita e lo sono stati fino alla fine. Proprio ieri, il giorno di Pasqua, lo abbiamo visto ancora condividere con tutti la gioia della Risurrezione e augurare la Pace al mondo intero.  È stato per noi il Papa del centocinquantesimo di fondazione della Congregazione. Ricordiamo alcune delle sue parole di stimolo per essere fedeli al carisma del fondatore: “Vi auguro di approfondire, alla scuola del Fondatore, l’arte di cogliere le esigenze dei tempi e di provvedervi con la creatività dello Spirito Santo. Vi raccomando in particolare i più giovani, i quali, oggi più che mai, hanno bisogno di testimoni credibili. Nel vostro ministero lasciatevi guidare dall’esempio mite e concreto di san Giuseppe” (2 marzo 2022).  Credo che molti confratelli e laici ricordino il suo sorriso, le sue parole e il saluto personale nella chiusura dell’anno giubilare durante l’incontro con la Famiglia del Murialdo, avvenuto nella Sala Clementina in Vaticano, il 17 marzo 2023. Parlandoci del Murialdo ci ha detto: “Dio mi ama. Che gioia! […] Non si dimentica mai di me, mi segue e mi guida sempre!”. Lasciarsi amare da Dio: questo è stato il segreto della sua vita e del suo apostolato. Non solo amare, no, lasciarsi amare. Quella passività della vita consacrata, che cresce nel silenzio, nella preghiera, nella carità e nel servizio. E l’invito vale anche per noi: lasciamoci amare da Dio per essere testimoni credibili del suo amore; lasciamo che sia sempre più il suo amore a guidare i nostri affetti, pensieri e azioni”. E ha continuato: “il Murialdo ha saputo poi cogliere il valore del laicato nella vita e nell’apostolato del Popolo di Dio. Vi invito a coltivare la sua stessa passione e il suo stesso coraggio: insieme, laici, religiosi e religiose, su strade condivise, di discernimento e di lavoro, per essere artigiani di giustizia e di comunione”.  Grazie, Papa Francesco, per essere stato così vicino alla gente e in particolare ai poveri. Esortiamo tutti ad una preghiera di riconoscenza per il suo servizio alla Chiesa e a tutto il mondo.  Invito tutte le comunità a celebrare una Santa Messa in suffragio di Papa Francesco, affidandolo alle mani di Dio. “Siamo nelle mani di Dio, siamo in buone mani”.  Un cordiale saluto.  P. Nadir Poletto, csj  Padre Generale 


22 April 2025

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